
In greco antico Ghenea (γενεά) significa origine, nascita e generazione, è una parola usata per descrivere ciò che viene prima, che sta agli albori, il principio delle cose.
Gea era la dea Terra, ma anche il campo, il suolo coltivato, la terra abitata. Una Terra che è madre premurosa e creatura primordiale, che si prende cura di noi fornendoci tutto ciò di cui abbiamo veramente bisogno: una terra che dobbiamo imparare ad ascoltare e riscoprire con occhi nuovi.





Questa è la filosofia di Ghenea, marchio della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi (COS) che promuove la coltivazione locale di piante officinali e la produzione di oli essenziali e loro derivati.
Nata nel 2020 per volontà di un gruppo di soci COS, Ghenea vuole ricominciare dalla terra, riscoprire un mondo dimenticato, un mondo fatto di profumi, colori ed emozioni.
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Gli Oli Essenziali
STORIA
Da tempo immemore l’uomo utilizza le piante per prendersi cura del proprio corpo: nell’Antico Egitto, circa nel 4500 a.C., gli oli essenziali venivano impiegati nel processo di imbalsamazione, sfruttando le loro qualità antisettiche e antibatteriche. In Africa e nell’America precolombiana gli oli erano utilizzati durante le cerimonie e i riti sacri. Gli Arabi, intorno all’anno 1000 d.C, misero a punto un alambicco per la distillazione degli oli e divennero abili maestri di quest’arte.
CARATTERISTICHE
Gli oli essenziali sono liquidi, hanno densità minore dell’acqua (per questo galleggiano) e in essa non sono solubili.
PREPARAZIONE
La preparazione degli oli essenziali è una fase delicata e difficile poiché ha lo scopo di catturare i composti più sottili e fragili della pianta, senza che ciò comporti un’alterazione del prodotto. Esistono diversi tipi di processi per ottenere oli essenziali, il più semplice è dato dalla spremitura a freddo, limitato per quanto riguarda l’uso poiché si può applicare solamente alla buccia degli agrumi. Un metodo ben più diffuso ed utilizzato fin dall’antichità è la distillazione in corrente di vapore: consiste nel fare evaporare, sotto l’azione del calore, i costituenti della pianta, i quali poi si raffreddano passando in una serpentina e diventano liquidi (condensazione). Si ottiene così idrolato e olio essenziale.
Il rendimento varia a seconda della pianta: per fare 1 kg di olio essenziale ci vogliono 9000 kg di Melissa citronale,
4000 kg di petali di rosa damascena, 150 kg di fiore di lavanda,…
DISTILLAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE
Per evitare perdite qualitative e quantitative, si procede alla distillazione delle piante officinali appena terminata la raccolta. Infatti distillare le piante fresche evita che si inneschino processi di fermentazione, i quali potrebbero danneggiare l’essenza dell’olio o alterare la fragranza del profumo.

1. fuoco 2. bollitore 3. vapore acqueo 4. piante aromatiche 5. vapore acqueo con olio essenziale
6. acqua fredda 7. acqua calda 8. acqua e olio essenziale 9. olio essenziale 10. acqua aromatizzata (idrolato)
Procedimento:
- Le piante appena raccolte sono messe in un contenitore chiuso ermeticamente;
- Un bollitore esterno produce vapore che viene introdotto a pressione nella parte inferiore del contenitore;
- Il vapore passa attraverso le piante per vaporizzare gli oli volatili in esse contenuti;
- La miscela di vapore e olio vaporizzato sale e passa attraverso una serpentina refrigerante, qui si condensa e viene raccolta in un contenitore;
- Nel contenitore acqua aromatizzata (idrolato) e olio essenziale si separano per il differente peso specifico: la prima nella parte inferiore e l’olio in superficie.
CONSERVAZIONE
Gli oli essenziali vanno conservati al buio in contenitori di vetro scuro, pieni e ben chiusi: a contatto con aria e luce infatti possono ossidarsi, perdere l’intensità del loro profumo e diventare più scuri di colore.
La temperatura ideale per la conservazione è al di sotto dei 15°C.
USO
L’utilizzo degli oli essenziali è molto ampio, possono essere propagati nell’ambiente con un apposito diffusore oppure entrare in contatto diretto col corpo, preferibilmente per via esterna. Secondo la medicina cinese la pelle e il naso sono entrambi collegati ai polmoni, come se fossero un unico organo.
È fortemente sconsigliato il contatto cutaneo con oli puri al 100% per la loro fortissima concentrazione, meglio diluirli con altri oli vegetali vettori (olio di mandorle dolci, d’oliva, d’argan,…).
Modalità di utilizzo:
- Con diffusore di profumo;
- Pediluvio o Bagno;
- Via orale;
- Via respiratoria;
- Massaggi (non puro, diluito in olio vegetale).
Bibliografia: Dott. Leonardo Paoluzzi, Phytos Olea, Morphema Editrice, 2013